domenica 18 settembre 2016

Lo show dei record...sesta parte


Nel 1988, in Bimota, c'è un dipendente che si occupa dell'assemblaggio, ma che nei fine settimana si cimenta il campionato italiano Sport Production. Quando non corre, guida il camion del team che partecipa al mondiale Superbike, fino a che, nel 1989, gli si presenta l'occasione di salire in sella alla Bimota da gara; quel ragazzo è Giancarlo Falappa. Si fa notare e dopo aver corso con la squadra riminese, vincendo 3 gare e arrivando sesto in classifica finale, approda in Ducati. Marco Lucchinelli, che è passato alla vita da manager, lo incontra in autostrada in un modo un po' singolare. Sta guidando la sua Toyota station wagon, quando un motociclista gli si affianca e gli apre lo sportello. A quel punto scatta la scintilla. Lo stesso Marco racconta che si fermarono in autogril e si accordarono per la nuova stagione, bevendo due grappe a testa per decretare che erano entrambi contenti.


Con queste premesse, Falappa è già un pilota d'altri tempi, capace d'infiammare le gare e il pubblico, guidando sempre al massimo e al di sopra dei problemi. Sarà proprio Carl Fogarty che in un'intervista dirà che non temeva nessuno dei suoi avversari, a parte Falappa. Nel 1990 parte bene e nei primi 4 round vince una gara con la 851 di Lucchinelli, ma s'infortunia gravemente in Austria finendo in coma per 12 giorni e resta fuori per tutta la stagione. Nonostante la brutta esperienza, rientra nel 1991 in sella alla 888 ufficiale, compagno di scuderia di Doug Polen.


Per il suo modo di correre si guadagna il soprannome di "Leone di Jesi", ma non vince neanche una gara in quell'anno e i successi son rimandati al 1992. Ormai è un alfiere Ducati e conquista la quarta posizione in classifica finale, forte di 3 vittorie, con doppietta proprio in Austria. Il 1993 è l'anno in cui vince più gare, 7, ma è solo quinto nel mondiale. L'anno successivo parte bene e dopo 3 round si ritrova terzo in classifica, grazie anche alla vittoria in gara 2 a Misano. E' ad Albacete però che avviene la catastrofe. Un problema al cambio della Ducati fa cadere Giancarlo in maniera rovinosa durante le prove. Quest'incidente lo spedisce in coma dal quale esce dopo 38 giorni. Quel momento segna le fine della sua carriera agonistica poiché non sarà più capace di correre in moto. Oggi è ancora un personaggio caro ai fan di Ducati e stimato da tutti.


Il mezzo punto per il quale Tom Sykes viene battuto nel 2012, è un conto aperto e in Kawasaki hanno tutta l'intenzione di mettere il pilota di Huddersfield in condizione di vincere. Nel frattempo, Max Biaggi si è ritirato e nella stagione 2013 non c'è un difensore del titolo. Sykes vince 9 gare in tutto come il suo diretto inseguitore Eugene Laverty su Aprilia e nonostante entrambi finiscano spesso sul podio, a fine campionato ci sarà una differenza di 23 punti tra i due. Dopo vent'anni esatti, la Kawasaki vince il mondiale Superbike per la seconda volta.


Un anno sì e un anno no, dopo i due titoli conquistati dal più importante pilota Aprilia di sempre, Max Biaggi, si conferma questa alternanza ed è la volta del francese Sylvain Guintoli. Il suo campionato inizia con un terzo  e una vittoria  a Phillip Island. Dopodiché, una vittoria in Olanda nella terza tappa, fino a quando a metà stagione, a Sepang, arriva due volte secondo e da quel momento sarà la costanza a condurlo lontano. Con altri 6 secondi posti e 3 vittorie nelle ultime 4 gare, si laurea campione davanti a Sykes, che dal canto suo ha vinto più gare di tutti, ben 8.


Con Guintoli, la casa veneta, festeggia il terzo titolo piloti, ma soprattutto il quarto titolo costruttori in 7 anni dal suo ritorno in Superbike. Nella precedente partecipazione, dal 1999 al 2003, l'Aprila aveva schierato la sua prima moto 4 tempi concepita per questo campionato, l'RSV 1000. A parte 7 vittorie con Troy Corser e 1 con Règis Laconi, non era stata un'esperienza fortunata. L'RSV4 è stata per l'ultimo lustro la moto da battere e con cui sfidarsi. E nella stagione in corso è ancora una vera rogna per gli avversari.


continua...

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